Gli Altri siamo Noi

A tu per tu

Primo appuntamento con le “interviste dal territorio”, la prima associazione a rispondere alle nostre domande è Officina Trentatre Onlus di Cosenza, per approfondire v’invitiamo a vistare il loro sito Il nome dell’associazione ha il seguente significato: Officina è inteso come laboratorio, luogo dove le cose rotte si aggiustano e le nuove si creano. Trentatre è il numero di stadi che la mente umana percorre per arrivare ad un ragionamento logico, oltre ad essere una parola che suona bene ed è “salutare” (il famoso “dica trentatré). Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 26 febbraio con l’associazione Mille Soli di Reggio Emilia. 

Qual è stata la “scintilla” che ha portato alla fondazione della vostra associazione e quali sono i suoi fini principali?

Da tanto tempo i soci fondatori dell’Associazione avevano la grande volontà di operare sul territorio a favore di un tipo di persone dimenticate da tutti e da tutto, che vivono nell’ombra più nera della società, spesso vessate da problemi economici, sociali e di salute.
Da qui prende piede l’idea di dar vita ad Officina Trentatre, un luogo dove tutti possono trovare un aiuto, grande o piccolo, partendo dal sostegno alla propria mente, che spesso si spegne e cessa di aiutare il corpo.
Operiamo nel campo socio-assistenziale, promuovendo progetti e iniziative volte a raccogliere fondi e a sensibilizzare l’opinione pubblica verso problemi e tematiche sociali.
La rubrica “gli altri siamo noi” va alla ricerca delle piccole realtà sociali e solidali della penisola, essere “piccoli”  – e quindi con un raggio d’azione in un territorio circoscritto – comporta vantaggi o svantaggi?
Comporta il grande vantaggio di arrivare prima e più efficacemente alla soluzione dei problemi, conoscendoli e affrontandoli in maniera diretta e a “tu per tu”, ma operando in un territorio ristretto, ristrette saranno le forze e le energie a cui puoi fare appello.
Quale progetto e/o attività può essere definito il vostro “fiore all’occhiello” e quale sperate di tirar fuori un giorno dal cassetto?
Sono due i nostri progetti speciali: il primo è il Centro Servizi per l’Apprendimento, un luogo dove ragazzi e ragazze adolescenti possono usufruire di attrezzature e di tutor per migliorare il loro apprendimento scolastico, imparando un metodo di studio, mentre fanno i compiti; l’altro è “TipTap”, un progetto ecosolidale per la raccolta di tappi di plastica negli Istituti Comprensivi della Provincia di Cosenza. Abbiamo coinvolto sino ad oggi 42 plessi scolastici per un totale di oltre 8000 alunni. Con il ricavato dalla vendita dei tappi, acquisteremo un defibrillatore cardiaco da donare alla scuola che avrà raccolto il quantitativo maggiore di tappi in termini di peso.
E due sono i progetti che speriamo presto possano vedere la luce: “Sorrisi a domicilio”, un modo per portare un po’ di gioia e spensieratezza a bambini e anziani ammalati e soli, grazie a volontari Clown Animatori, Attori, Musicisti, e tanta gente di buona volontà; il secondo è la creazione di un luogo che funga da incubatore e sviluppatore di imprese sociali, intendendo Associazioni e Cooperative che possano creare una rete concreta al fine di offrire servizi a chi ne ha bisogno, magari coinvolgendo anche aziende ed enti pubblici e privati.
In base alla vostra esperienza, la vita delle associazioni nel nostro paese è sostenuta oppure ci sono delle difficoltà che ne impediscono la crescita e in alcuni casi la sopravvivenza?
Molti di noi di Officina Trentatre hanno avuto un passato assai impegnato nel sociale, avendo aderito a varie Associazioni e organizzazioni e possiamo dire che fino a dieci-quindici anni fa le agevolazioni e gli aiuti verso le Associazioni erano assai maggiori e ben più consistenti. Dovendo fare un rapporto con i tempi di oggi, con le difficoltà che il nostro Paese sta vivendo, riteniamo che gli strumenti messi in campo sono piuttosto utili a metterci in condizioni di operare. La vera differenza la fanno però i rapporti personali che vanno ad instaurarsi sul territorio con benefattori, imprese ed Enti che spesso ci sostengono con grande forza.
Manca secondo noi un riconoscimento ufficiale della pubblica utilità dei servizi resi dalle Associazioni. Questo sarebbe un principio fondamentale che aprirebbe nuovi scenari e innescherebbe una vera e propria grande economia sociale. 
Bradipodiario è un progetto che fa della lentezza, della sobrietà, della solidarietà, dell’ironia i suoi punti di riferimento, quali sono i vostri?
I nostri punti di riferimento sono la solidarietà, la condivisione e la cooperazione, nella certezza che aiutare il prossimo sia la cosa più bella che si possa fare.
Per terminare l’intervista… poneteci una domanda – vi risponderemo sul blog – e lasciamo uno “spazio bianco” per raccontarci quello che preferite…
Bhè la domanda che avrei voluto farvi sin dall’inizio dell’intervista è “come avete fatto a scovarci?”. Più che una domanda è una grande curiosità! Soddisfiamo la vostra curiosità, quando è partito il progetto abbiamo consultato un sito che raccoglie la presentazione di molte realtà italiane, comprensive d’indirizzi email e indirizzo web, il tutto corrispondeva alla nostra necessità, in quanto le associazioni erano divise per regione, il nostro intento è quello di fare un piccolo giro dell’Italia solidale, così dopo aver letto decine di schede ne abbiamo scelte 40, due per regione, che a “pelle” ci sembravano le più interessanti e dalle risposte che abbiamo ricevuto, crediamo di aver fatto delle buone scelte. (La redazione di Bradipodiario)
Vi ringraziamo per l’attenzione che ci avete prestato, spesso serve anche un solo un sostegno morale per darci più forza ad andare avanti! Buone cose. Alessandro Martire

 



4 Commenti to “”

  1.   Sergio Says:

    Mi complimento con la redazione per questa altra bella iniziativa che non è il solito “copia e incolla” che molti siti ci propinano.
    Voglio fare una domanda al rappresentante dell’associazione, come s’innescherebbe la grande economia sociale? Grazie

  2.   Alessandro Martire Says:

    Volendo rispondere a Sergio Says, approfitto per ringraziare la redazione di Bradipo Diario per l’intervista che ci ha concesso.
    A Sergio rispondo con un esempio concreto. Noi di Officina Trentatre, assieme ad altre Associazioni e a qualche azienda abbiamo creato “Evento Solidale”, un brand attraverso il quale organizziamo eventi di ogni tipo. Con il ricavato generato dall’organizzazione dell’evento, andiamo a finanziare un progetto solidale o un’iniziativa benefica, che ci saranno stati indicati da chi ci commissiona l’organizzazione dell’evento stesso.
    Come scrivevo sopra, nell’organizzazione vi sono Associazioni oltre che aziende. Le prime, “lavorando” all’organizzazione andranno a sostenere le loro specifiche attività (ad esempio Associazioni di Fotografi, video maker, ricamatrici, sarte, addobbi, riciclo creativo, ecc.), le seconde generando un ovvio profitto, essendo soggetti giuridici a scopo di lucro, destineranno parte del ricavato al progetto benefico da sostenere.
    Tutto questo crea una economia sociale, che può anche diventare grande. Le Associazioni pur non generando ovviamente profitti, avranno fondi utili alle loro attività. E come sappiamo, tutto fa….economia. Spero di essere stato chiaro e esaustivo! Buone cose.

  3.   Sergio Says:

    Ringrazio Alessandro Martire, è sicuramente una bella idea, però mi chiedo di questi eventi riuscite ad organizzarne molti?

  4.   Alessandro Martire Says:

    A due mesi dall’avvio del progetto abbiamo realizzato 3 eventi.
    La promozione del progetto chiede un impegno costante e forte. Abbiamo anche altri progetti a cui dedicare le nostre forze. Facciamo quello che possiamo, in attesa di altri volontari :)

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