@ R e d a z i o n e

La nostra redazione è molto particolare, proveniamo da diverse zone della penisola, dal Piemonte alla Liguria, dalla Lombardia all’Emilia Romagna per arrivare sino alle Marche, distanze cancellate dal web e dal comune intento di realizzare un blog interessante e punto di riferimento sui temi a noi cari. Qui di seguito trovate l’autopresentazione di tutti i redattori… 

Ciao a tutti i bradipi, redattori e lettori. Sono Rinaldo Belleggia, nato nel 1990(poco dopo il mondiale Italia’90) a Fermo. Proprio nelle Marche affondo le mie radici. Sono cresciuto tra Campofilone e Montefiore dell’Aso, due piccoli paesini arroccati sulle caratteristiche colline marchigiane. Anche per questo mi definisco un animo provinciale e un bonario, e da queste mie esperienze nasce la mia rubrica di racconti di vita quotidiana in piccoli paesi. Dopo 5 anni di convitto, nel periodo di scuola superiore, ho intrapreso gli studi universitari a Cesena (sono laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari). Proprio in Romagna ho avuto modo di mettere in pratica la mia più grande passione: il calcio. Difatti per ben 4 anni ho condotto un programma radiofonico (Radio Tifoso) in una web-radio realizzata e gestita da studenti universitari. Attualmente collaboro con un quotidiano romagnolo e scrivo in un blog – cesenamio – legato all’AC Cesena. Nonostante ciò la mia squadra del cuore resta la Juventus che, quando posso, seguo in giro per l’Italia. In conclusione condivido i miei giorni con la mia ragazza, Michela.

Salve a tutti! Sono Enea Solinas. Vincendo la mia naturale riluttanza e riservatezza dico di me, in breve: sono vivo dal 1984… cioè intendo dire che sono nato nel 1984, a Torino, dove vivo. Dal 2005 faccio parte della relazione, ehm pardon… della redazione di Segn/Ali, la rivista dell’ass. Arcobaleno onlus. Ci occupiamo di tematiche legate alla follia e alla salute mentale. Da alcuni anni partecipo all’organizzazione di alcune iniziative culturali sia con Segn/Ali che con altre associazioni connesse e in una rete informale. Tra queste iniziative c’è il Circolo Poetico Urbano Orfeo, col quale intendiamo portare in giro le voci e i nostri differenti modi di essere: un’arte relazionale, dell’incontro che chiamiamo arte di vivere, con la quale ci prendiamo cura di noi e che ci svela o rivela, al di là dei pregiudizi e delle convenzioni. Promuoviamo differenze e diversità culturali  con raduni liberatori di declamazione di poesie, concerti o spettacoli, in modo artigianale, senza scopo di lucro e in dialogo con il resto della città. A Segn/Ali, come su Bradipodiario, ci sono arrivato sull’onda della passione per la scrittura, con la quale coltivo interessi, e curioso mi apro a nuove idee. Amo il cinema, che esploro con nuove o rinnovate visioni e scoperte. Come altri bradipi considero i libri preziosi compagni di viaggio e non solo. Tra i generi a cui mi sento più affezionato (sia cinematografici che letterari), di certo c’è il fantastico, e fantascientifica in particolare. Pur essendosi allargati e variati i miei interessi e gusti, ancor oggi i viaggi nello spazio (cosmico, introspettivo o nei luoghi sociali), mi danno spunti per la ricerca di “un centro di gravità permanente”, che sia però complementare e compresente, ancorché distinto, dalla strada che è “l’unica salvezza”. Dal 2012, con il gruppo di Segn/Ali, realizzo un programma radiofonico su Radio Beckwith Evangelica. Avevamo una gran quantità di nomi per la testa, ma per comodità (nostra e degli ascoltatori) lo abbiamo battezzato Segn/Ali Radio. Ascoltandoci potrete sentire alcune proposte di evasione dallo psicopenitenziario che è in tutti noi. Sperando di donare un po’ di bizzarra follia, poesia e qualche sano spunto di riflessione su temi che riguardano l’intera cittadinanza. Il blog, la radio e la comunicazione e la partecipazione all’arte viandante degli incontri mi hanno spinto nel tempo a dare più leggerezza e densità alle parole (scritte e orali). Parole e gesti che siano fragili e sensibili, o siano limpidi e netti, sia che siano semplici carichi di complessità e dubbi, hanno questo in comune: sono poetiche poiché sono una fonte preziosa per rimanere umani, in un mondo che appare sempre più spesso troppo cattivo e patogeno. A tutto ciò si aggiunge l’ultima idea: il programma Polvere di stelle. Stessa emittente radio (RBE), ma con un suono e un’atmosfera notturna.   

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Ciao, mi chiamo Giovanni Gonella, per gli amici Gian. Sono nato a Torino nel 1956, anno dei “bravi ragazzi, tutti poeti” come cantava Miguel Bosè, ma anche l’anno in cui quattro ragazzi di Liverpool iniziavano a suonare insieme per diventare poco dopo i Beatles. È anche l’anno dell’inizio della rivoluzione cubana, ma anche dell’invasione sovietica all’Ungheria. Questo per far capire quali sono i miei due “amori”: la musica e la politica. Musica per i miei trascorsi di musicista dilettante, ma soprattutto per l’attività di speaker nelle prime radio libere e la politica che reputo parte essenziale della vita, se fatta attivamente dalla gente, perché, parafrasando Gaber: “la politica è partecipazione”. Sono sposato dal 1981 con Lucia, conosciuta nel gruppo scout di cui facevo parte. Abbiamo tre figli: Ilaria nata nel 1985, Dario del ’90 e Alberto del ’97, ero un impiegato tecnico presso un’industria aeronautica, ora sono quasi un pensionato… Vivo ad Orbassano dove faccio nuovamente lo scout seguendo il gruppo cittadino per oltre 10 anni e dedico molto del mio tempo libero al volontariato. Ho ricoperto la carica di presidente di COL’OR onlus Piemonte, ramo della omonima ong che si occupa di attività dedicate ai paesi in via di sviluppo, principalmente Kenya e Albania. Nelle varie attività di volontariato ho fatto parte per vari anni, del comitato organizzatore della festa del libro orbassanese, e ad una edizione ho conosciuto “il bradipo”, col quale è nato un rapporto di amicizia grazie all’apertura del blog. Mi considero cristiano per caso, credente per convinzione e questo perché sono cristiano per via del luogo in cui sono nato, se fossi nato per esempio a Rabat sarei mussulmano per caso, ma in ogni caso credente.   

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Mi presento – o almeno ci provo – mi chiamo Giuseppe Rissone, sono nato a Torino nel 1961. Nel 1985 mi sono sposato, Teresa il nome della “fortunata”; nel 1986 è nato il mio primo figlio – Gabriele – nel 1993 è nata Laura. Per circa vent’anni ho svolto l’attività di educatore. Nel 1995, con amici e colleghi ho fondato un Centro Ragazzi nella Circoscrizione 1 della mia città. Il nome fu dato da un ragazzo che seguivo all’epoca: “Centro Ragazzi il Bradipo”. E’ stata un’avventura lavorativa e affettiva fantastica, ricca di gratificazioni e soddisfazioni, che porto con me ancora oggi, grazie al sincero rapporto di amicizia che mi lega con alcuni ragazzi, che hanno “vissuto” quello spazio fatto di relazioni e attività. L’attività è terminata nel 2005! Il nome “bradipo” mi è rimasto appiccicato addosso, tanto da sceglierlo come nome per questo blog! Ho Lavorato nel mondo dei libri, da aprile 2008 sino a novembre 2012, ne ho spostati centinaia al giorno, ora lavoro in tutt’altro settore, in un ambiente sereno e stimolante. Dal 2005 sono membro della Chiesa Evangelica Valdese di Torino, dopo un passato da credente senza chiesa. Questo blog è nato dalla mia passione per la scrittura e per la grafica, già da piccolo sognavo di realizzare un giornale tutto mio. In questo spazio voglio trattare piccoli argomenti quotidiani, che meglio definirei comunitari, quelli che riguardano noi tutti localmente, ma che rischiano di rimanere senza soluzione se non si “pensano” globalmente. Per concludere, la mia filosofia di vita si richiama alla sobrietà, alla lentezza, alla solidarietà; modalità che regalano all’essere umano una vita più serena e permettono di godere al meglio le meraviglie che il Creatore ha voluto donarci. Amo tutto quello che è piccolo, di minoranza, dove le persone si conoscono per nome e non sono uno dei tanti, questo vale anche per il calcio, tifo per l’Entella Chiavari, ma questa è un’altra storia.

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guido

Mi chiamo Guido Bigotti, sono nato nel 1970 e abito a Milano. Ho due passioni, la radio e lo sport. Iniziamo dallo sport. Sin da piccolo il mio cuore ha battuto, oltre che per i famosi colori nerazzurri interisti, anche e soprattutto per quelli meno conosciuti, ma non per questo minori, dell’Entella Bacezza Chiavari (Ge), ora Virtus Entella, e per quelli della Pievigina di Pieve di Soligo (Tv), ora Careni Pievigina. Squadre che hanno lasciato il segno nella storia negli anni ’80 nella vecchia e cara serie C. Grande spazio anche alla Radio, quella con la “R” maiuscola. Ho iniziato con Giuseppe questa bella avventura su Radio Beckwith Evangelica con il programma “Amici per la Palla”, nella stagione radiofonica 2006/07. Poi, mi sono lasciato trasportare dall’entusiasmo ed ecco l’opportunità di trasmettere su Radio Città Bollate, il sabato mattina dalle 10 alle 11.30 con “D Come… Dilettanti!” tanto spazio agli sport “minori”, con ospiti in studio e collegamenti telefonici con gli addetti ai lavori. Ho iniziato a fare volontariato quasi per caso, era il 1988 passando vicino all’entrata dell’Associazione Volontaria Croce Verde di Corsico ero entrato per curiosare e chiedere notizie… In men che non si dica ero “arruolato” e sono passati 10 anni quando decisi di lasciare per motivi di forza maggiore. Passò qualche anno e non so come dire ma mi mancava qualcosa… In questo caso però la cosa fù molto fortuita… Passeggiando per Milano mi colpì la vetrina di quel negozio, devo dire che più che la vetrina mi colpì la sua insegna “Altormercato”. Entrai e anche in questo ero stato “arruolato” tra il gruppo di volontari della bottega Chico Mendes. Ma di cosa si tratta chiederete voi… Presto detto… Il Consorzio Ctm Altromercato, è una organizzazione cooperativa costituita da soci botteghe aggregati in un consorzio che esprime la centrale di importazione, di marketing e di distribuzione. E’la prima centrale di importazione del commercio equo e solidale in  Italia, e la seconda nel mondo, per dimensioni e fatturato. L’acronimo Ctm stava originariamente per “cooperativa terzo mondo”. Ecco in breve spiegato il mistero! Ho accettato con molto entusiasmo la proposta di Giuseppe di entrar a far parte della “redazione” di questo blog, non vi parlerò ne di sport, ne di radio, ma di storie a due ruote, ovvero un diario della bicicletta.

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Carissimi lettori, partendo dal presupposto che non sono molto brava con le presentazioni, cercherò di essere il più esauriente e il meno noiosa possibile. Sono Laura Rissone, sono nata nel 1983, vivo a Torino e ho terminato nel 2013 il quinto anno de Liceo Socio Psico Pedagogico ora Liceo di Scienze Umane, quindi sono “matura”, da Settembre 2014 sono iscritta al corso di Scienze della Formazione. Non ho particolari ‘hobby’ (anzi, ritengo tale parola alquanto fastidiosa…) ma in compenso amo scrivere, fotografare e ascoltare musica. Per quanto riguarda la fotografia, non ho grandi doti, semplicemente scatto ciò che ritengo personalmente bello e anche ciò che la mia povera macchina fotografica, non professionale, mi permette. In ambito musicale, invece, ho dei gusti abbastanza ‘particolari’, sicuramente diversi da quelli della mia famiglia; preferisco in prevalenza il genere ‘pop rock’, anche se ogni tanto mi capita di cimentarmi in generi totalmente differenti. Fino a qualche tempo fa seguivo un duo veronese, i Sonohra, vincitori nella categoria giovani di Sanremo 2008. Li ho seguiti, nel vero senso della parola, un pò ovunque (grazie soprattutto alla pazienza di mio padre) per circa due anni e mezzo, finché mi sono accorta che la loro musica non riusciva più a soddisfare il mio animo in continua crescita. Nonostante le loro doti artistiche, in poco tempo, sono stati ‘risucchiati’ dal mercato commerciale ed etichettati come classica ‘band per teenager’, etichetta forse non del tutto sbagliata se si considera l’ultimo album, personalmente troppo immaturo e con testi privi di senso. Ho deciso così di fornire loro il tempo per maturare, tempo concesso anche a me stessa e finalmente, pochi giorni fa, è arrivata la notizia dell’uscita del loro terzo album, che promette grandi collaborazioni (tra cui Eugenio Finardi) e testi più impegnati e profondi. Chissà che la mia fiducia e speranza nei loro confronti venga ripagata. Nel frattempo, però, ho scoperto un qualcosa che ha cambiato totalmente la mia visione quotidiana delle piccole cose; Glee, un tv show americano, nato nel 2009, che vede grandissimi e giovani talenti cimentarsi nel rifacimento di canzoni recenti ma anche di anni passati, con grandissimi risultati. Se si cerca sul dizionario, letteralmente la parola Glee significa allegria, ed è sicuramente la traduzione più azzeccata. Dodici ragazzi di un liceo dell’Ohio cercano di affrontare le problematiche più dure della vita cantando e provando a realizzare il sogno di vincere il campionato nazionale di canto corale. Credetemi se vi dico che ogni volta che mi fermo a guardarlo, che sia anche la cinquantesima volta, ogni parte del mio corpo s’inebria d’allegria! Lo consiglio proprio a tutti, indipendentemente dalla vostra età! Un’altra cosa che adoro fare con tutto il cuore è scrivere; è la mia valvola di sfogo, perfetta arma d’evasione dalla realtà. Non definirei la mia capacità di scrittura una dote, ma sicuramente è una delle cose che so fare meglio, forse solamente perché mi piace. Dopo ciò, direi che altro da dire non ho, bene o male la mia personalità è parzialmente racchiusa in queste righe. Forse solo una cosa ho dimenticato di dirvi; sono una continua sognatrice, di quelle ad occhi aperti e chiusi. Sogno per strada, di notte, di giorno, davanti alla televisione, leggendo un libro e ascoltando la musica. E di una cosa sono fermamente convinta; le persone negative come me non è vero che non sperano o non sognano, anzi. La negatività è solo questione d’apparenza, una prevenzione che a volte è anche una bugia; cerco di non crearmi false speranze e di nascondere il tutto dietro una grande, grandissima negatività, ma dentro al mio cuore c’è un mondo intero fatto di desideri e di sogni che non dorme mai, è sempre acceso e mi aiuta ad andare avanti, anche quando la realtà mi dice chiaramente che la strada da percorrere è tortuosa. Detto questo, spero tanto che siate ancora svegli e che non vi siate addormentanti durante la lettura di queste povere righe.

Oplà, mi presento, sono Max Cambellotti, uno degli amici nonché compagno di fede dell’ideatore di questo blog lento, sobrio e solidale e – modestamente – così mi sento anch’io. Sono nato a Torino nel 1963, in pieno boom economico (ma chi se lo ricorda più?) un’epoca in cui molti neonati si chiamavano Massimiliano e io non potevo fare eccezione… Scolaro secchione alle scuole elementari, alle medie ho capito che si potevano anche ottenere risultati più modesti diminuendo il tempo da dedicare allo studio; alle superiori tale regola – visto che funzionava benissimo ! – l’ho applicata in modo sempre più metodico fino a sfiorare la bocciatura e l’abbandono scolastico: se avessi perseverato su questa linea a quest’ora sarei probabilmente più ignorante ma più ricco e con molti più anni di contribuzioni INPS a mio vantaggio. Cosa mi piace? Praticamente tutto, mi affascina il mondo e tutto quello che ancora non conosco e questo fa di me un individuo pericolosamente incostante e dispersivo. Mi interessa lo studio della natura e ho preso una laurea in scienze agrarie perché – modestamente – volevo risolvere il problema della fame nel mondo; ora so coltivare l’orto anche se non così bene come ho visto fare dai contadini; mi piace la musica e per qualche anno ho studiato pianoforte e organo elettronico: così ho anche suonato per un po’ in una band e facevamo cover di R&B, gli anni più spassosi… poi ho cantato per vent’anni nel Coro Valdese. Ho fatto un sacco di lavori diversi, soprattutto quelli ruspanti e faticosi e mi sono sempre chiesto perché i lavori più ingrati sono anche quelli peggio pagati. Tra le cose più interessanti, divulgatore scientifico per le scuole ovvero belle passeggiate in collina con i bambini a spiegare perché è importante conoscere e amare il nostro ambiente, poi capo squadra in una impresa di riassestamento forestale, ho fatto anche il giardiniere, il compilatore di enciclopedie e l’invasettatore di miele e marmellate. Ah, cosa importante, sono papà di Gaia, il tempo dirà quale effetto educativo avrà un padre non completamente allineato. Mi sono comunque accorto che insegnare ed educare insegna un sacco di cose anche a chi lo fa. Ora sono magazziniere alla casa editrice Claudiana, il lavoro mi piace perché è vario, un po’ al computer e un po’ su e giù per gli scaffali a sistemare i libri; e i colleghi sono molto umani. La mia vera passione però è il disegno e la pittura (i bradipi del blog li ho disegnati io), passione ereditata da mio nonno il quale riuscì a mantenere moglie e tre figli solo dipingendo. forse erano altri tempi ma ancora non capisco come abbia fatto. Ad ogni modo dopo il lavoro in magazzino arrivo a casa e lì comincia il lavoro da pittore a volte fino a sera tardi (c’è parecchio sonno arretrato). Cosa non mi piace? Le dinamiche finanziarie (sono riuscito a dare ben tre esami di economia senza aver capito niente), la prepotenza, la malafede e comandare gli altri: per fortuna quando ero caposquadra tutti sapevano più o meno cosa fare e uno dei pochi ordini che davo era: “basta ragazzi è ora di tornare a casa!” ma anche in quel caso non tutti mi davano retta; ah, non amo neppure parlare di me e quindi ho fatto molta fatica a tirar fuori tutto quello che ora state leggendo. Infine quali conclusioni posso trarre? A volte non capisco dove stia andando la mia vita, mi sembra un collage di tante esperienze slegate l’una dall’altra, dalle quali mi pare impossibile ottenere un quadro comprensibile e coerente. Trovo conforto nelle parole di Isaia 43: “Così parla il Signore (…) Non temere perché ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome, tu sei mio”.

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Ciao a tutte/i! Mi chiamo Antonino Di Bella, sono nato nel 1963, abito a Chiavari, sono cattolico e operaio metalmeccanico seppur non di sinistra! Mi considero “un osservatore autodidatta dell’informazione” visto che dall’età di 11 anni, era il 1974, ho seguito la nascita delle prime radio e tv libere anche col supporto del mensile Millecanali, di cui conservo il numero “zero” e le prime uscite. Attraverso la rivista, vera bibbia “laica” per gli appassionati del mondo dei media, ho visto il trasformarsi delle emittenti sia quelle estere che quelle locali nei network attuali. Il mio interesse si è spostato nel settore della politica, del sociale e del mondo del lavoro e considero un’ingiustizia che nei talk show ci siano sempre gli stessi “addetti ai lavori” o specialisti” (giornalisti, politici, sindacalisti, opinionisti, ecc…) a parlare dei nostri problemi e quasi mai noi! Accolgo con gioia l’appello del mio amico Giuseppe – con cui divido la fede per la mitica Entella - di raccontarvi storie e curiosità dal mondo dell’etere, con l’augurio che siano d’interesse per i lettori di bradipodiario!

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Mi chiamo Umberto Scopa, sono sposato con Rossella, vivo a Ferrara dove sono nato nel 1964 e dove lavoro come bibliotecario presso Palazzo Bonacossi. Ho dedicato il tempo libero della mia vita al disegno e alla scrittura in tutte le forme possibili nelle quali possono esprimersi. Per farla breve annoto tra le tante cose fatte solo quelle che hanno ricevuto segnali di apprezzamento. Un mio romanzo con il titolo “La supplenza” (al quale ho poi cambiato il titolo in “Tramonto alieno”) ha vinto il primo premio al concorso “Artisti con il cuore” svoltosi a San Remo nel 2012. E’ rimasto inedito ma leggibile sul sito che indicherò alla fine di questa presentazione. Ho pubblicato sulla rivista cartacea Fumettomania un corposo articolo sul ciclo delle Fondazioni di Asimov. Un acquerello dal titolo “Pennuti” è stato premiato nella IV° Edizione del premio Shalom – Capranica (VT). Un mio acquerello che ritrae la Banda Comunale Ludovico Ariosto è diventato l’immagine di copertina del volume dedicato alla storia della Banda ferrarese. Due mie illustrazioni ad acquerello hanno trovato ampio spazio sulla rivista cartacea di filosofia “Diogene Magazine” n.39 uscito nel mese di aprile 2016. Una mia poesia satirica dal titolo “filastrocca del poeta animalista” ha ricevuto un premio speciale dalla giuria nel concorso letterario dedicato allo scrittore Gianfranco Rossi svoltosi a Ferrara nel 2014. Ora collaboro con gli amici di Bradipodiario. Mi scuso se questa mia biografia pecca di necessaria incompletezza per il fatto che sono ancora vivo. Tutto quello che ho detto e molto altro è raccolto nel sito umbertoscopa.com

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Sono Silvia Facchinetti… Mi capita spesso di dovermi presentare, anche in forma scritta, ora che ci penso. E ho ormai da parte una serie di modelli di presentazione di cui questa voglio che sia un collage. Perché esistono probabilmente infiniti modi di presentarsi. Queneau direbbe: come infiniti sono gli stili, che la ricchezza della lingua ci permette, per raccontare una stessa storia. Allora questa voglio che sia una presentazione un po’ buffa e un po’ confusa, che dica qualcosa ma non troppo. Perché spero che la rubrica “Dentro ogni anima c’è un balcone” sia per tutti i lettori e le lettrici del Brapidipodiario il modo più lento e interiore per conoscermi. Con delicatezza, pazienza, piccolezza e profondità. Esteriormente parlando mi presento come una ragazza alta, classe ‘86, laureata in Storia per passione e funambola del lavoro precario per necessità. Ho da poco terminato il mio anno di sostituzione maternità al Collegio dei Geometri (che qui saluto e ringrazio!) e sto per “buttarmi” in una nuova avventura, ovvero come animatrice del progetto Co7 della Chiesa Valdese di Torino. Gastronomicamente parlando vanto il titolo di fogna, perché non c’è niente che non mi piaccia a parte le rane e le lumache (che a dire la verità mi sono sempre rifiutata di assaggiare!). Sono inoltre amante dello slow food, nel senso che mi piace mangiare con lentezza e finire a ogni costo quel che ho nel piatto. Letterariamente parlando sono una calvinista nel senso che ho adorato Italo Calvino, come Pavese, Montale, Erri De Luca. Ora amo qualsiasi bel romanzo mi faccia vivere dalla parte e dalla storia di un altro. L’ultimo libro che ho adorato è “La bellezza delle cose fragili” di Taje Selasi. Filmograficamente sono stata una fan sfegatata di Ken Loach e Lars Von Trier e poi mi sono data a registi più “leggeri” come Tarantino e i fratelli Coen, anche sei miei film preferiti rimarranno sempre “Balla coi lupi”, “Forrest Gump” e il più recente “Ogni cosa è illuminata”! Teologicamente ed ecclesiasticamente parlando sono sempre calvinista, questa volta nel senso di protestante evangelica, come altri redattori di questo blog, miei fratelli di chiesa. E sono anche la prima “vera valdese” della mia famiglia, a volta mi piace piuttosto considerarmi una nomade dell’evangelismo italiano, avendo frequentato fin da bambina diversi contesti comunitari. E quindi su questo blog ci sono finita grazie a un incontro e grazie, ancora una volta, alla mia chiesa. Ringrazio qui Giuseppe Rissone per avermi proposto questa collaborazione e Max Cambellotti per stupirmi e onorarmi mettendo a disposizione il suo talento. Cari lettori e lettrici di Bradipodiario, sappiate che nel mio balcone c’è la parte più vera e più scoperta di me. Leggetemi con lentezza. Con affetto, Silvia.

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Nel corso della vita di bradipodiario, alcuni redattori hanno dovuto interrompere la loro collaborazione, con l’augurio che questa sia un’interruzione temporanea e non definitiva, abbiamo deciso di non cancellare i loro nomi e/o le loro rubriche e inserirle in coda ai redattori attivi.

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Alberto Celin: ha curato le rubriche Ascoltare per vedere, Bradipomultimediale e Un bradipo nella rete

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Cinzia Cambareri: ha curato la rubrica Bradipobook

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Loretta Junck: a curato la rubrica Toponomastica Femminile

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Gregorio Plesacan:ha curato la rubrica Alla Luce Della Parola       

 

 



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