Gli Altri Siamo Noi

Dalla parte dei bambini

Terzo appuntamento con le “interviste dal territorio”, la terza associazione a rispondere alle nostre domande sono gli “Amici di Zizzi” di Livorno, per approfondire v’invitiamo a visitare il loro sito e la pagina facebook Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 26 marzo con progetto Itaca.

Qual è stata la “scintilla” che ha portato alla fondazione della vostra associazione e quali sono i suoi fini principali?

L’Associazione Amici della Zizzi nasce in conseguenza della morte della mia mamma (chi scrive e’ Riccardo Ripoli, fondatore e responsabile dell’Associazione) quando avevo ventuno anni. Con la sua morte mi e’ crollato il mondo addosso, ma la Fede in Dio mi ha fatto dire “Grazie Signore, non so perché lei sia morta, ma so che un motivo c’e e se vorrai farmelo conoscere ne sarò felice, altrimenti accetterò comunque la tua volontà’”
Volevo fuggire da quella realtà che non mi apparteneva più, così mi informai presso un sacerdote su come potessi fare per andare in missione in Africa, ma Don Luigi mi rispose “Tu sei scemo, c’e’ tanto da fare qui da noi” e fu così che mi presento’ ad una signora che aiutava dei bambini di famiglie problematiche. Da quel giorno iniziò questa meravigliosa, grande avventura e dopo quasi trent’anni l’entusiasmo non e’ venuto meno
Il fine principale dell’Associazione e’ l’aiuto di bambini maltrattati, abusati, non amati, sia attraverso la prevenzione attuata mediante l’accoglienza di bambini in un centro diurno e nella casa di campagna nei fine settimana e nel periodo estivo (circa 600 ragazzi sono passati da casa nostra), sia attraverso l’affidamento accogliendo direttamente dei bambini nel nostro cuore prima ancora che nella nostra casa (oltre 50 i bimbi avuti in affido), e promuovendo l’affidamento familiare in tutte le forme possibili (articoli, conferenze, discussioni sui social media, interviste radio televisive) affinché altre famiglie possano seguire il nostro esempio di accoglienza.

La rubrica “gli altri siamo noi” va alla ricerca delle piccole realtà sociali e solidali della penisola, essere “piccoli”  – e quindi con un raggio d’azione in un territorio circoscritto – comporta vantaggi o svantaggi?

Tutto dipende dall’organizzazione. Se si e’ piccoli e male organizzati si fa fatica a portare avanti i progetti, ma in ogni caso la crescita non deve essere motivata dalla mania di grandezza, bensì dalle esigenze crescenti sul territorio. Il vantaggio o lo svantaggio ce lo creiamo noi e tutto deve essere dimensionato rispetto alle forze che possiamo mettere in campo.

Quale progetto e/o attività può essere definito il vostro “fiore all’occhiello” e quale sperate di tirar fuori un giorno dal cassetto?

Di progetti ne abbiamo fatti diversi e in tutti abbiamo messo il cuore e l’anima, pertanto ognuno di essi è composto da gocce del nostro sangue e sarebbe come chiedere ad un genitore quale figlio preferisca. Certamente la casa in campagna e’ una bellissima struttura con un ampio parco dove i ragazzi trovano ristoro; la nuova casa che stiamo realizzando e che vedrà l’inaugurazione entro la fine di marzo contribuirà alla crescita dell’Associazione e potrà accogliere altri sei ragazzi. Nel cassetto abbiamo un grande progetto denominato “Casa Zizzi” per il quale abbiamo chiesto anche alla chiesa dei Valdesi un contributo per la costruzione di un primo pezzo. Si tratta di una struttura per l’accoglienza in affido 12 ragazzi un una casa e di 4 dai 18 ai 21 anni in un’altra; vi sarà poi un diurno per 25 ragazzi, una palestra, gli uffici, i locali per l’autofinanziamento, per una superficie complessiva di 2.500 mq ed un costo stimato di circa 5 milioni di euro che riusciremo a realizzare se Dio vorrà.

In base alla vostra esperienza, la vita delle associazioni nel nostro paese è sostenuta oppure ci sono delle difficoltà che ne impediscono la crescita e in alcuni casi la sopravvivenza?

Ci sono delle Associazioni che hanno ottenuto, per capacita’, amicizie o politica, grandi risultati e purtroppo la distribuzione delle risorse non avviene in modo molto democratico, nel senso che a quelle che più hanno più viene dato, come nel criterio della ripartizione del 5 per mille. Le piccole associazioni, specie se come la nostra non si legano alla Chiesa o ai partiti politici, sono certamente penalizzate e in certi casi c’e’ il tentativo di ostacolarle o fagocitarle. La sopravvivenza di un’Associazione solitamente dipende dal cuore di coloro che l’hanno voluta e fin tanto che quel cuore batte la sopravvivenza e’ assicurata, ma certamente la crescita, come la maggior parte delle cose in Italia, non e’ purtroppo legata alla meritocrazia e pertanto non cresce chi ha dimostrato sul campo il proprio valore, ma chi china la testa al potere. Un plauso ai Valdesi che non fanno distinzioni in tal senso per la ripartizione dell’8 per mille, un bell’esempio, certamente premiato dal numero crescente di contribuenti che firmano per la Chiesa Valdese, che speriamo possa essere presto seguito anche da altre organizzazioni.

Bradipodiario è un progetto che fa della lentezza, della sobrietà, della solidarietà, dell’ironia i suoi punti di riferimento, quali sono i vostri?

Il dialogo e’ il nostro punto di forza. Come educatori dei ragazzi abbiamo capito che con loro si deve dialogare, anche se magari sono sfuggenti, perché e’ attraverso la parola, il confronto, lo stare insieme che si possono donare quei principi e quei valori che oggi stanno scomparendo, ma che sono le colonne portanti della nostra civiltà: altruismo, solidarietà, capacita’ di chiedere scusa quando si sbaglia, saper rispondere con un sorriso a chi ci attacca, vedere il prossimo com un fratello e chi ci ostacoli non come un nemico ma come un avversario, avere rispetto per le idee altrui ascoltando tutti i punti di vista.

Per terminare l’intervista… poneteci una domanda – vi risponderemo sul blog – e lasciamo uno “spazio bianco” per raccontarci quello che preferite…

La domanda e’ questa: Riusciamo ad organizzare in Toscana presso la nostra casa di campagna una bella giornata dedicata all’amicizia, al dialogo, alla crescita? I redattori di bradipodiario sono sparsi tra Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, però rimaniamo in contatto, sarebbe molto bello incontrarvi. Alcuni redattori di questo blog sono valdesi, ringraziamo per le belle parole dedicate alla nostra chiesa. La redazione di bradipodiario
Il mio pensiero per riempire lo spazio bianco che gentilmente ci mettete a disposizione: l’Affidamento è spesso visto con paura da tante persone, la paura di perdere il bambino come se fosse un oggetto che si può possedere. Oggi molte famiglie rinunciano ad accogliere un bimbo nella propria casa per paura un giorno di poter soffrire, ma oggi quanti bimbi soffrono le pene dell’inferno, maltrattai, abusati, esclusi dagli stessi genitori. In nome di Dio aprite le vostre porte e i vostri cuori all’accoglienza di un bambino, fatelo crescere affinché domani sia un bravo genitore, amatelo perché domani possa donare ciò che ha ricevuto, educatelo affinché sia un bravo e onesto cittadino. Chiedeteci come fare, saremo dalla vostra parte, dalla parte dei bambini. Riccardo Ripoli

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